E' il sacro fuoco di ragioni
che infiamma la laringe
di queste statue grigie
forgiate d’argilla.
Si spegne in un istante
come mille catene d’atomi
- in una fusione a freddo -
o con polveri autoestinguenti.
E’ un’ugola d’oro
a parlare di pace
-in assetto di guerra-
E canta speranze
mandando in frantumi
gli specchi trasversi
tra falsi orizzonti celesti.
E’ rabbia dei vivi
-nel regno dei morti-
il vento che agita vele
nell’ordine sparso
di nodi a correnti alternate
e moti di arresto forzato.
E’ sabbia negli occhi
il dissenso sedato
con pugno di ferro
sul volto scoperto
-da vile soldato
sottratto al confronto.
Sarà l’inquietudine
nella nebbia più grigia
a guidare la mano
-di poveri e oppressi-
e una pioggia continua
a macchiare di sangue
le pietre disciolte del sale
-a invocare purezza-
che infiamma la laringe
di queste statue grigie
forgiate d’argilla.
Si spegne in un istante
come mille catene d’atomi
- in una fusione a freddo -
o con polveri autoestinguenti.
E’ un’ugola d’oro
a parlare di pace
-in assetto di guerra-
E canta speranze
mandando in frantumi
gli specchi trasversi
tra falsi orizzonti celesti.
E’ rabbia dei vivi
-nel regno dei morti-
il vento che agita vele
nell’ordine sparso
di nodi a correnti alternate
e moti di arresto forzato.
E’ sabbia negli occhi
il dissenso sedato
con pugno di ferro
sul volto scoperto
-da vile soldato
sottratto al confronto.
Sarà l’inquietudine
nella nebbia più grigia
a guidare la mano
-di poveri e oppressi-
e una pioggia continua
a macchiare di sangue
le pietre disciolte del sale
-a invocare purezza-
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